Rottamazione quinquies: definizione e novità principali(www.colornews.it)
In vista della Legge di Bilancio 2026, prende forma la rottamazione quinquies, una nuova edizione della definizione agevolata delle cartelle.
La misura, fortemente voluta dalla Lega e attualmente al vaglio del Parlamento, rappresenta una potenziale rivoluzione nel modo di affrontare il recupero crediti da parte dell’Erario, con modalità di pagamento innovative e più accessibili per i contribuenti.
La rottamazione, nel linguaggio fiscale, indica la possibilità di estinguere i debiti iscritti a ruolo senza dover pagare sanzioni e interessi, versando soltanto la quota capitale e le somme maturate per le procedure esecutive. La nuova proposta, contenuta nel disegno di legge n. 1375, si distingue per l’introduzione di una rateizzazione fino a 120 mesi (10 anni), un allungamento significativo rispetto alle precedenti definizioni agevolate.
Questa modalità di pagamento “leggera” è pensata per alleggerire l’onere mensile, facilitando così il rispetto delle scadenze e riducendo il rischio di insolvenze o decadenze immediate dalla definizione agevolata. Se approvata nella sua versione originaria, la rottamazione quinquies consentirebbe ai contribuenti di saldare i debiti affidati all’Agenzia delle Entrate Riscossione (ADER), senza incorrere in ulteriori costi per interessi o aggio di riscossione.
La domanda per aderire alla rottamazione quinquies, inizialmente prevista per il 30 aprile di quest’anno, è stata posticipata e i dettagli definitivi saranno stabiliti con l’approvazione della manovra finanziaria. Tuttavia, la proposta prevede già alcuni importanti benefici per chi presenta l’istanza:
Dopo l’invio della domanda, l’ADER comunicherà l’importo complessivo dovuto e le rate, che saranno pagabili con cadenza mensile.
Una maggiore tolleranza per evitare la decadenza dalla definizione (www.colornews.it)
Un’altra importante novità riguarda il meccanismo di decadenza dalla rottamazione in caso di mancato pagamento delle rate. Attualmente, anche un solo ritardo può comportare la perdita dei benefici. La proposta in esame prevede invece che la decadenza scatti solo dopo l’omesso pagamento di 8 rate, anche non consecutive, riducendo così il rischio di esclusione immediata e fornendo un margine di manovra più ampio ai contribuenti.
La rottamazione quinquies non si limita ai soli debiti fiscali, ma si estende anche a quelli previdenziali, qualora gli enti di previdenza interessati ne approvino la partecipazione. Inoltre, anche gli enti locali potrebbero aderire alla misura, offrendo ai contribuenti la possibilità di regolarizzare multe, tasse comunali e tributi locali senza sanzioni aggiuntive, con modalità di rateizzazione definite dagli stessi enti.
Questa estensione è particolarmente significativa in un contesto di crescente pressione fiscale e debitoria, dove la possibilità di accedere a una definizione agevolata di ampio respiro rappresenta un sollievo importante per molti contribuenti.
Nonostante le premesse allettanti, la rottamazione quinquies potrebbe subire modifiche sostanziali prima della sua approvazione definitiva. Le ultime bozze e le discussioni parlamentari indicano una probabile riduzione della durata massima della rateizzazione, da 120 a 96 rate, con un arco temporale di 8 anni anziché 10. Inoltre, si sta valutando l’introduzione di un importo minimo per rata, fissato a circa 50 euro, e l’esclusione dalla misura di coloro che sono decaduti da precedenti rottamazioni.
Questi interventi mirano a contenere l’impatto economico della misura sulle casse pubbliche, che rischierebbero altrimenti un esborso eccessivo, e a garantire una maggiore sostenibilità finanziaria dell’operazione.